Opinione su La banana - Mister Max: Perfetto
Perfetto
31/12/2020
Vantaggi
Rock
Svantaggi
Nulla
La loro è una carriera di tutto rispetto, iniziata nel 1992 a Tokio, quasi per gioco. Da allora, è stato un continuo prolificare di EP ed album veri e propri (fra i più riusciti, lo split realizzato con i Locust, “Scratch On Stitch” del 1996 e “Cell-Scape” del 2003, vere e proprie bombe sonore), fino ad arrivare a diventare il nome di punta del noise-core (un intruglio esplosivo di noise e hardcore metal).
Nel 2007, a due anni di distanza dall’ultimo “13 Hedgehogs”, il gruppo del Sol Levante fa uscire il nuovo lavoro, “Bambi’s Dilemma”, diciotto nuove canzoni nel nome del pogo e del più sfrenato divertimento in stile rock’n’roll. Pezzi che, seppure divertenti, caciaroni e ballabili – nonostante tutto il rumore prodotto – denotano, compositivamente parlando, una nuova e insperata maturità, nonché una maggiore attenzione verso un suono più tecnico e severo, con drumming più precisi e solidi inserimenti di synth elettronici.
I brani del lavoro si muovono, chi più chi meno, tutti sullo stesso piano di potenza: come nella migliore tradizione del trio, non si registrano cadute sonore e stilistiche, grazie alla perfetta alchimia sussistente fra i membri della band e, se vogliamo dirla tutta, anche alla incosciente pazzia insita in ognuno di loro, che li spinge sempre al limite del decente (e dell’accettabile).
E così si parte a girare, in questa giostra allucinante che rappresenta “Bambi’s Dilemma”: l’avvio è sicuramente scoppiettante, con il riff dal sapore punk che apre “Spider Snipe”, brano veloce, fluido e scattante che veleggia fra licenze metal (da notare il lavoro frenetico del lillipuziano Agata Ichirou) ed ispirazioni noise. O ancora la dinamica “Blank Page Of The Blind”, introdotta da un abbaiare furibondo, che diviene un pretesto per rovesciare sui timpani dell’ascoltatore una filastrocca nonsense, pesantemente debitrice del sintetizzatore, decisivo nel rendere il tutto più frenetico ed incisivo. Senza dimenticare un colpo di genio come “Cat Brain Land” che alterna un cantato portato all’esasperazione con sospetti gorgoglii a 64 bit. Ma non mancano anche episodi più tranquilli e ragionati, che vanno a braccetto con le solite, intense sfuriate del gruppo: la lunga strumentale “Type: Ecco System” è un esempio. Sembra di assistere ad un personalissimo revival della wave anni ’80: i riff cattivi e diretti sono supportati da un tappeto elettronico di loop antiquati e filtrati, accompagnati a loro volta da un persistente scampanellio. Sembra quasi una bonaria presa in giro, e la sensazione aumenta quando partono le note di “The Call Of The Vogue”. Quella che potrebbe essere una ballata in stile country-folk alla Decemberists (la chitarra acustica è praticamente identica) si distorce, dopo una manciata di secondi, in un vigoroso brano noise-core, dominato in lungo ed in largo dall’ugola micidiale di Mrs. Yasuko.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
-
testi
-
musica
-
prezzo
Valuta questa opinione
Ti sembra utile quest'opinione?
Scrivi un commento