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3 Opinioni per La prima neve
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  • millifly
    Per riflettere
    opinione inserita da Anonimo il 13/09/2019
    Diretto da Andrea Segre, che ne ha curato anche soggetto e sceneggiatura La Prima Neve è un film drammatico del 2013 che si è fatto apprezzare molto alla Mostra del Cinema di Venezia e che ripropone un tema molto caro al regista quello dell’immigrazione e dell’integrazione. La storia è ambientata nel nord Italia in Trentino, dove un immigrato viene mandato insieme alla figlioletta e finisce per trovare lavoro nei pressi di un apicoltore. La controparte del disagio dell’uomo di ritrovarsi in un altro paese solo e spaesato è rappresentato dal nipote dell’anziano apicoltore presso cui l’uomo lavorerà, un bambino altrettanto solo e spaesato per la perdita del padre. Film a tratti molto delicato che parla del tema dell’immigrazione ma anche di difficili rapporti umani e familiari. Io lo consiglio. Di questi regista avevo già visto la pellicola d’esordio e mi era piaciuta nel taglio della storia. Consiglio anche questo, forse scontato a tratti ma fa sempre bene ricordarsi certe cose.
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    se piace
    nessuno
  • jackb60
    La neve protagonista
    opinione inserita da jackb60 il 15/06/2019
    La prima neve è un film diretto da Andrea Segre ambientato a Pergine in Trentino, piccolo paese di montagna, i protagonisti principali sono il primo Dani nato in Togo, arrivato in Italia dalla Libia. Il secondo è un bambino piccolo di nome Michele che ha 10 anni e vive in un maso con il nonno Pietro e la mamma Elisa, il piccolo sente un grandissimo vuoto per la morte del padre morto da poco che lo rende scontroso e irrequieto. Dani inizia a lavorare nel laboratorio di Pietro e qui conosce Michele che ha scontri giornalieri con la madre mentre cerca di cementare la confidenza con lo zio Fabio. Nella valle tutti aspettano la prima neve, i colori cambiano,le foglie e gli alberi cambiano la loro natura e si preparano all'inverno. Dani non ha mai visto la neve e quindi non sa cosa aspettarsi, nel frattempo il rapporto tra Dani e Michele diventerà sempre piu' profondo e impareranno ad ascoltarsi e ad ascoltare la natura.
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    bel spaccato di montagna
    nessuno
  • locusta91
    Mi aspettavo un film più profondo
    opinione inserita da Anonimo il 09/05/2019
    Questo è un film in cui si racconta di un undicenne orfano di padre, che convive con madre e nonno in un paesino montanaro. Intreccerà gradualmente un rapporto amicale con un immigrato libanese, cui ha, in un certo senso, provato una sofferenza simile. Nel lungometraggio appariranno droghe e incoscienze varie giovanili, che mi dà sempre fastidio assistere... Il finale è comunque commovente e placidamente consolante, con il rapporto d'amicizia che non sarà incrinato o interrotto. Presenti comunque vari momenti di conflitto tra i personaggi, senza parlare del figlio Michele con sua madre, che tende spesso anche nella realtà ad esser vessata dai figli che non riescono a darsi pace per la perdita, in una prospettiva fuori dell'ambiente veramente cristiano. Interessante come il figlio difende il padre esagerando il proprio "concetto di verità". Ma per le riflessioni che possono sorgere da questo, si potrebbe scrivere e parlare molto, cosa che farò in altre circostanze... Mi aspettavo un film più piacevole comunque, con una comparsata del nostrano (per chi abita in Fvg) Giuseppe Battiston piuttosto fugace e secondaria. Non un film che rivedrei, ma è stato comunque soddisfacente.
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    Finale toccante; certe tematiche toccate
    Non in particolare