Tra perbenismo e maldicenze!
Vi presento oggi pomeriggio un bellissimo film anni '50 che forse pochi di voi conoscono.
Quando l'ho visto per la prima volta ne sono rimasta praticamente stregata, non riuscivo più a staccare gli occhi dalla tv ed ogni volta che lo rivedo è sempre un grande piacere.
Questo film è semplicemente meraviglioso già solo per l'ambientazione nell'immaginaria località turistica ligure di Pontorno in cui si intrecciano le vicende che caratterizzano la trama.
Vale la pena spendere due parole sui colori, le inquadrature, i costumi di scena, le acconciature, i modi di fare e di parlare dei personaggi perchè sono tutte caratteristiche tipiche dei vecchi film che parlano di genuinità, semplicità, di tempi andati che non torneranno più.
Un film dal gusto retrò che mi ha affascinato sin dalla prima scena.
Bellissime le acconciature ed il trucco, incantevoli le spiagge, l'hotel, la scena in cui si susseguono i preparativi prima di uscire di tutti i vari personaggi e le luci di locali e negozi che si accendono una dopo l'altra per accogliere la movida notturna di Pontorno.
Una movida fatta di passeggiate, risate, chiacchiere e balera non di extasy, sballo e alcool come purtroppo vanno tanto di moda ora.
La storia è quella di Anna Maria che insieme alla figlioletta Caterina (bella come una bambola!) si reca in vacanza a Pontorno.
Anna Maria viene inizialmente ben accettata dagli altri villeggianti, la bambina gioca con i loro figlioletti, le donne chiacchierano e tutto sembra avere l'aria spensierata di una bella vacanza.
Il sindaco che ha tanto insistito per aver Anna Maria ospite a Pontorno sembra quasi invaghirsi di lei e quando si scopre che in realtà Anna Maria nella vita fa la prostituta vorrebbe tanto aiutarla.
Dopo che la notizia si diffonde, tutti la tengono a distanza e le tolgono il saluto, la piccola Caterina piange disperata perchè più nessun bambino ha il permesso di giocare con lei e non ne capisce il motivo.
La soluzione sembra essere soltanto una, una soluzione abbastanza squallida e spietata che non sa molto di lieto fine.
Proprio come nella vita non sempre può esserci il lieto fine, soprattutto se la gente che ci circonda è malevola, sospettosa e pronta a puntare il dito senza prima sviscerare i perchè di certe scelte.
Anna Maria viene brutalmente allontanata e la comunità locale dei vacanzieri non si nasconde dietro un dito nel guardarla di traverso, le fa capire chiaramente che non è più la benvenuta senza neanche uno sguardo amico, senza neanche cercare di capire perchè Anna Maria è arrivata a quel punto.
E' l'incredibile spietatezza umana che viene rappresentata in questo bellissimo film.
Quando si crede che Anna Maria è una persona per bene allora sono tutti frizzi e sollazzi, quando la povera donna viene smascherata le si volta le spalle senza pensarci due volte facendo del male anche ad una povera creatura innocente che non c'entra nulla.
Che poi in più di un'occasione anche quelle che sono credute persone perbene tradiscono o vorrebbero tradire il proprio partner, ma semplicemente riescono a tenerlo nascosto meglio e dunque agli occhi degli altri sembrano più belli e più corretti di Anna Maria di cui invece si scopre la vera identità.
Un film dunque bello non solo per i costumi e l'ambientazione ma anche per il messaggio intrinseco che contiene!
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