La nuova borghesia indiana.
Dopo aver visto "The Milionaire" non avevo più attenzionato il cinema indiano, ma ho visto questo film e ho subito capito che era una produzione americana.
Balram è un giovane indiano ambizioso, ma vive in una famiglia povera di una casta bassa e deve aspettare la sua occasione.
L'occasione si presenta quando il capo necessita un'autista e lui diventa servo dei due padroni, la sua devozione è totale, ma la sua vita non è per niente migliorata è sempre un pollo rinchiuso nella stia e felice di esserlo, finchè non troverà l'occasione per il suo riscatto.
Il film pur essendo totalmetne ambientato in India e con interpreti indiani ha un taglio totalmente americano nei canoni, nella regia e anche nei contenuti.
L'India viene rappresentata nel film come il luogo dove il "sogno americano" è alla portata della miriade di povero che vuole elevarsi dalla sua miseria e diventare la classe borghese trainante di questo boom economico.
Il quadro dell'India è sprezzante e mi ricorda tanto l'Italia che ha nella corruzione democratica il suo principale difetto e i fa pensare che questo problema sia comune delle democrazie, basti pensare che negli USA la corruzione è stata legalizzata e organizzata in sorta di lobby che possono direttamente influenzare il potere.
Ottimi gli interpreti, intrigante il film con il giusto ritmo e tanti spunti di riflessione. Non posso che consigliarlo.
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