Meglio il libro o meglio il film?
«Ecco, io penso che il vero obiettivo del demone non sia la vittima. Penso che siamo noi, gli osservatori. Tutte le persone in questa casa. E credo che lo scopo sia farci perdere la speranza, farci rinnegare la nostra umanità, Damien. Farci vedere la nostra stessa bestialità, la nostra natura abietta, putrescente, priva di dignità, orribile, malvagia, insignificante. E qui forse è il nocciolo di tutto questo, Damien: il nostro essere senza valore.»
***********************************
Inutile negarlo: il film cult di William Friedkin, nonostante l'età, rimane ancora oggi uno dei pochi horror in grado di trasmettere una reale inquietudine. Da tempo avevo intenzione di recuperare il romanzo da cui è stata tratta la pellicola e quando, un paio di anni fa, lo trovai in edicola, non mi lasciai sfuggire l'occasione. Ovviamente decine di altri libri si sono messi di mezzo tra me e la storia di Blatty ma quest'estate finalmente ho colmato una lacuna che un appassionato di horror come il sottoscritto non poteva avere. Ho trovato la narrazione parecchio suggestiva e molto dettagliata: un raffinato orrore psicologico fa da padrone, a discapito di scene splatter a buon mercato. Un ottimo romanzo di genere, in cui l'elemento puramente orrorifico si miscela alla perfezione con riflessioni sulla fede e sulla malvagità insita nell'animo umano. Una lettura d'obbligo per gli appassionati che però riserverà parecchie sorprese anche a chi di terrore ne mastica poco.
Segnala contenuto