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1 Opinioni per Lezioni di persiano - Vadim Perelman
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  • little51
    Parole per salvarsi
    opinione inserita da little51 il 06/02/2021
    In occasione della Giornata della Memoria 2021 sono stati trasmessi parecchi film sull'argomento, ma sono stata molto colpita da “Lezioni di persiano” del regista Vadim Perelman, film che sotto certi aspetti mi ha ricordato la favola “La vita è bella” di Benigni oppure il magnifico “Jo Jo Rabbit”, in cui la Shoah viene presentata anche in modo fantasioso o ironico in opere che raggiungono risultati altissimi. Qui la storia gira intorno al capitano di un campo di concentramento con un'idea fissa, quella di trasferirsi alla fine della guerra in Iran, a Tehran, dove già abita il fratello: dà allora l'ordine di cercare tra i prigionieri man mano che arrivano, un iraniano che possa dargli lezioni di farsi. Da questo punto di partenza, scaturisce la storia di un ebreo belga, Giles, che per caso sul camion dà un pezzo del suo panino in cambio di un libro che un altro ebreo aveva trovato nell'alloggio dei vicini, un libro, gli dice, in farsi. Quando scende, arrivati al campo, mentre i Tedeschi cominciano la loro selezione, Giles continua a ripetere per salvarsi di non essere ebreo, ma, mostrando il libro, iraniano, iraniano, iraniano.. A quel punto uno dei soldati lo sente, lo prende e lo porta dal capitano che gli chiede di dargli lezioni di farsi. Comincia così quest'avventura decisamente surreale di Gilles (ora Reza, per rendere più credibile la sua storia) che non sa il farsi, ma deve insegnarlo e in più deve svolgere gi incarichi che gli vengono assegnati, ma sa che se non trova un escamotage, finirà ucciso. Così mentre ricopia in bella grafia il registro dei prigionieri, il suo incarico, decide di prendere parte dei loro nomi per inventare delle parole che fa passare per iraniane al capitano che gli crede, anzi lo protegge e alla fine lo fa pure scappare quando il campo riceve l'ordine finale di uccidere tutti. L'ironia massima si ha alla fine quando il capitano arriva alla dogana di Tehran e si mette a parlare in farsi... Ottima l'interpretazione in particolare dei due protagonisti-rivali cioè Nahuel Pérez Biscayart (Gilles/ Reza) e Lars Eidinger (il capitano). Da parte della regia, va segnalata la capacità di tratteggiare in modo intenso i rapporti non solo tra i due protagonisti, ma anche tra altri personaggi secondari, come i due fratelli italiani che arrivano al campo oppure tra soldati e soldatesse che vivono tra pettegolezzi e piccoli e grandi cattiverie. Film consigliato.
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    storia intensa ed anche ironica -recitazione superba
    nessuno