Due donne al potere.
Questo film racconta la storia di Maria Stuarda che a soli 18 anni rimane vedova di Francesco II e detentrice del trono di Francia, oltre che di quello di Scozia per discendenza. Nel 1561 torna in patria ed Elisabetta teme che sia una mossa per pretendere il trono d'Inghilterra, così le consiglia di sposare il nobile Robert, uno dei suoi amanti, per sancire l'unione e controllarla, allora le manda Lord Darnley e stavolta cede e dà alla luce un suo erede sebbene sia consapevole che lui miri al potere.
La cinquicentesca inghilterrra della regista Rourke non sembra differire molto da quella moderna e quasi mi aspettavo che spuntasse in mano uno smartphone di ultima generazione o una delle residenze fosse un moderno grattacielo, ma, scherzi a parte è solo una scelta stilistica di dare un tocco di modernità alla storia da parte della regista che mi ha lasciato un pò perplesso.
A mio avviso basta impostare il giusto ritmo per dare modernità alla storia, senza bisogno di stravolgere i protagonisti di un fatto storico e insegnare agli spettatori più disattenti che la corte d'inghilterra era un confulabolo cosmopolita dove si potevano trovare uomini e donne appartenenti a tutto il globo. E nemmeno alcune scelte stilistiche quasi teatrali che trasformano le due regine in quella che sembra la regina di cuori di Alice nel paese delle meraviglie di Burton facendo scadere il tutto un pò nel ridicolo e costringendomi a mettere in dubbio l'attendiblità storica di tutto il film.
Fortuna che il ritmo e incalzante e, sopratutto, le due meravigliose interpreti sono capaci d'interpretare personaggi tridimensionali e realistici con sfumature che intrigano lo spettatore e trascinarlo per tutte le due ore del film, nonostante le cadute di stile della regia.
Lo consiglio a chi sia rimasto incuriosito dalle mie parole o apprezzi le due attrici che fanno da protagoniste.
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