Padroni di niente
E' appena uscito il nuovo album di Fiorella Mannoia di cui prima di tutto mi ha colpito la copertina dove la cantante è rappresentata di spalle, con un piede leggermente alzato su una roccia, un bastone in mano, sguardo su una lontana enorme città: il tutto parafrasa un celeberrimo quadro del pittore romantico tedesco Caspar David Friedrich “Viandante su un mare di nebbia”.
In esso un uomo ripreso di spalle con abiti borghesi, piede su una roccia, bastone nella mano destra, fissa davanti a sé in una solitudine estatica un paesaggio alpino quasi scomparso nella nebbia, in un senso immenso di solitudine e quasi vertigine dell'uomo che scompare sommerso dalla natura.
Lo stesso senso sembra avere ispirato Fiorella Mannoia che in un'intervista chiarisce che questo album è frutto del lockdown, della solitudine, dell'ansia, della paura, del sentirsi piccoli di fronte alla natura. Da qui anche il titolo “Padroni di niente”: troppo ci siamo sentiti potenti, ci siamo ritenuti di essere i padroni del mondo e della natura, trattandoli come cosa usaegetta per poi, di fronte ad una cosa tanto piccola da non essere vista se non col microscopio, di fronte ad una minuscola unità cellulare, accorgerci di dover riconoscere che noi non siamo padroni di niente, neanche della più piccola cosa.
Insomma ancora una volta l'Uomo è stato vittima del proprio orgoglio, ricadendo nel peccato originale, quello di sentirsi dio, un dio capace di stravolgere ogni cosa, di creare cloni, di generare a proprio piacere nuove specie, di giocare con le armi, persino con quelle batteriologiche ed ecco il risultato.
Insomma la nuova opera della Mannoia ha come padre il primo lockdown vissuto con spirito di speranza e come madre una intima e forte riflessione sull'umanità.
La tracklist dell'album è la seguente con 8 brani inediti:
1 PADRONI DI NIENTE (Amara), il titletrack
2 CHISSA’ DA DOVE ARRIVA UNA CANZONE (Ultimo)
3 SI È ROTTO (Enrico Lotterini, Fabio Capezzone, Fiorella Mannoia)
4 LA GENTE PARLA (Amara, Simone Cristicchi)
5 SOGNA (Edoardo Galletti, Fiorella Mannoia
6 OLÀ (Bungaro, Cesare Chiodo, Fiorella Mannoia)
7 ECCOMI QUI (Bungaro, Cesare Chiodo, Carlo Di Francesco)
8 SOLO UNA FIGLIA con OLIVIA XX (Arianna Silveri)
Le canzoni nascono anche da un senso di speranza per il futuro: canti dalle finestre, inno cantati dai balconi, applausi, tutti uniti nel ringraziare chi aiuta gli altri, speranza di un rinnovato senso di nazione, umana più che italiana e poi delusione quando tutto si è riaperto: più soli prima o più soli adesso?
Le canzoni sono profonde e riflessive, ricche di sonorità intense; per capire il tono e il senso dell'album, bastano questi versi della prima canzone scritta da Amara:
«L’uomo cammina e lascia la sua traccia e costruisce muri sopra gli orizzonti. La convinzione che non cambierà mai niente è solo un pensiero che inquina la mente» .
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