tra i migliori classici anglosassoni e angloamericani
Questo libro mi era stato prestato dalla mia maestra di scuola elementare, che conosceva la mia passione per la lettura coltivata sin da piccola. Inutile dire del mio grande apprezzamento del romanzo, dato che i classici di cultura anglosassone e angloamericana stanno da tempo immemorabile in cima alle mie preferenze. Questo racconta di Jerusha Abbot, orfana cresciuta in un collegio del quale sembra destinata a diventarne istitutrice (c'è da ricordare che sia in Inghilterra che negli Stati Uniti, dove la popolazione aveva radici britanniche, per questioni culturali una ragazza concepiva la professione di istitutrice quale mansione umiliante). Ma un misterioso benefattore, colpito dalle doti letterarie della ragazza, decide di pagarle gli studi universitari in cambio di una lettera al mese, in cui Jerusha gli racconti dei suoi progressi. La ragazza inizia sempre le lettere con un "caro papà Gambalunga", così soprannominato per la sua ombra dalle gambe lunghe, cioè tutto quel che Jerusha riuscì a vedere del suo benefattore. All'università stringe amicizie, ma timorosa di far conoscere le proprie umili origini ai borghesi colleghi, racconta loro una bugia che le si potrebbe ritorcere contro, creando equivoci. Chiunque sia amante dei classici anglosassoni non potrà non apprezzare Papà Gambalunga, che considero una lettura dal sentore fresco, autentico e limpido. Consigliatissimo.
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