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1 Opinioni per Plutonio 239 - Pericolo invisibile (Scott Z. Burns - 2006)
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  • little51
    Un pericolo invisibile
    opinione inserita da little51 il 22/11/2020
    Oltre che film drammatico, Plutonio 239-Pericolo Invisibile, del 2006 è definito fantascienza, ma oggi 2020, con tutto quello che si vede e si sente, non lo è poi tanto. Per capire bene il film, bisogna anzitutto rendersi conto di cosa sia il Plutonio 239, simbolo chimico PU – 239, un isotopo del plutonio usato sia per la produzione di armi nucleari sia come combustibile di rettori nucleari, quindi molto apprezzato sul mercato nero. In un'anonima cittadina russa un tecnico di un impianto nucleare entra una mattina nella zona reattore per svolgere il suo lavoro, quando improvvisamente cominciano a suonare tutti gli allarmi che avvisano di una fuga radioattiva, ma lui rimane chiuso dentro fino alla fine dell'emergenza ed è contaminato. Mentre il guasto viene riparato, Timofjev viene spogliato e lavato con potenti getti d'acqua, ma la sua piastrina non mente e segna addirittura 1000 rem: la conseguenza sarà senz'ombra di dubbio la morte nell'arco di un breve periodo di tempo. Timofjev è sconvolto e oltre al fatto di stare malissimo con una debolezza infinita e nausea, è distrutto dal fatto che i dirigenti non gli concedono nessun risarcimento, anzi gli danno addirittura la aver danneggiato lui l'impianto e lo licenziano. Timofjev allora prima di andarsene, si rimette la tuta e senza che nessuno se ne accorga, ruba un contenitore di Plutonio 239: ha deciso di andare a Mosca per contrabbandarlo e aiutare con i soldi ottenuti moglie e figlio. Ma finisce in una catena di casi strani e pericolosi che invece di aiutarlo... Il film di Burns è un piccolo capolavoro per l'atmosfera cupa che riesce a creare grazie anche all'interpretazione degli attori, in particolare Paddy Costantine (che interpreta Timofjev), Radha Mitchell (la moglie) e Oscar Isaac (il contrabbandiere cui si rivolge per la vendita del plutonio). L'idea è derivata dal libro omonimo di Ken Kalfus e Burns è riuscito bene a portare sullo schermo la confusione, il diffuso mercato nero, la delinquenza, ma anche la disperazione personale del protagonista di una Russia ancora in fase di riorganizzazione dopo il dissolvimento dell'URSS e in mano alla mafia locale.
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    storia interessante e commovente
    nessuno