La storia è interessante
Kevin Spacey produttore e primo attore, in una commedia drammatica dimostratasi per me mediocre, seppur l'inizio lo trovavo interessante.
La storia parla di un uomo d'affari opportunista interpretato da Specey che ha costruito un impero commerciale avendo la geniale idea di migliorare intenzioni già esistenti, combinandole assieme e rendendo più comoda o efficente la vita degli esseri umani.
Andrà in fallimento quanto a causa di un suo oggetto "migliorato" provoca gravi incidenti a centinaia di persone, e finisce per un decennio in prigione.
Dovrà ripartire, con molta fatica, a riprendersi la vita e soprattutto cercare di sanare il rapporto conflittuale con la figlia, che era rimasta stoltamente trascurata dal padre.
Classico esempio di modello da non imitare...
Buono comunque il miglioramento del protagonista e il suo ravvedimento, seppur sembra forzato e poco credibile, quasi forzato...
Comunque mi dà fastidio che c'è chi critica che boccia film del genere parlando di "banalità dell'happy ending", come se fossero brutti i buoni sentimenti, mentre film che eroizzano spregevoli azioni vengono osannati a capolavoro...
Ho capito, c'è il differente piano di lettura verso questa settima arte, ma tutto dipende da cosa ritiene l'uomo esser bene e male. Insomma, quando certi argomenti che turbano molto l'essere umano, o "propagandistici", in quel caso si boccia la pellicola senza remore, no? Beh, questi sono argomentazioni cui non è il luogo da parlare a lungo, se ne riparlerà in altri luoghi consoni all'importante tematica che tocca ogni cosa del genere umano.
Comunque, chiusa parentesi, non lo ritengo pure io un film particolarmente riuscito, ma almeno il finale positivo del padre che evita di farsi schiavizzare dalla prorpia brama del successo è presente. Non è un film che rivedrei, e in più punti presenta solite modernità e tematiche inique anche riguardano la sessualità, ma il finale complessivamente positivo lo risolleva. 3 stelle
Segnala contenuto