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1 Opinioni per Siberia (Abel Ferrara - 2020)
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  • sheffield18
    Viaggio alla ricerca di sè
    opinione inserita da sheffield18 il 25/12/2020
    Ho visto “Siberia”, anno 2020, del regista italiano Abel Ferrara, un film definito Italian drama che mi ha attratto sia per il nome in quanto adoro i paesi freddi e tutto ciò che riguarda la vita in tale ambiente, sia per l'interprete principale che è William Defoe di cui apprezzo in ogni occasione la professionalità e l'abilità interpretativa. Il nome Siberia evoca paesaggi pieni di foreste, la taiga, neve e ghiaccio, la tundra, animali selvaggi e l'assenza quasi totale di persone, viaggi di una difficoltà estrema, ma in questo caso Ferrara si riferisce soprattutto ad un viaggio dentro di sé, negli spazi infiniti sconosciuti tenebrosi e oscuri della psiche umana. Il protagonista è Clint (William Defoe appunto) che ha deciso di lasciare la vita che conduceva coi suoi tormenti le sue difficoltà e le sue insoddisfazioni per ritirarsi nella profonda tundra siberiana tra neve ghiaccio e...nessuno. Nella capanna dove abita, gestisce un piccolo locale frequentato dai pochissimi viaggiatori di passaggio e da qualche abitante dei paesi vicini. Ma anche la nuova vita gli sta stretta: Clint continua a sentirsi irrequieto e insoddisfatto, per cui decide un ulteriore cambio di piano, allestisce la sua slitta con i cani e riprende il viaggio verso l'ignoto. Ma a questo punto, la sua strada procede su due binari paralleli: da una parte la neve, il ghiaccio ed i pericoli della realtà, dall'altra un ripercorrere tutto ciò che ha vissuto rivivendo le paure e le angosce passate. Il film di Ferrara ha ricevuto parecchi riconoscimenti, ma confermo quello che è stato più volte detto: non è un film facile. Il suo non è un racconto lineare o con flashback, ma un flusso libero della coscienza del protagonista spesso difficile da seguire e capire. L'interprete William Defoe è bravissimo e viene chiamato ad un lavoro davvero complesso: la sua recitazione è ridotta a poche parole, ma tutto sta nei gesti, nella mimica, nel modo di muoversi. Nelle ultime scene Clint (che come ha detto lo stesso regista è il suo alter ego) sembra più sereno ed il viaggio sembra portarlo ad un periodo più tranquillo. Film da vedere, ma da seguire con estrema attenzione.
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    dramma complesso alla ricerca di sè
    non facile da seguire