Fuga dal lager
Il film non mi è piaciuto particolarmente, mi è sembrato di vedere cose già viste e riviste in tanti altri film sui lager nazisti. Questa storia è vera, sicuramente interessante ma il modo in cui viene raccontata non affascina molto, anzí per quanto è romanzata sembrerebbe totalmente falsa se uno non sapesse che è un fatto realmente accaduto. In Polonia nell'autunno del 43 i prigionieri di un lager organizzano una fuga, uccidendo prima 12 ufficiali. Ad orchestrare la rivolta è un ufficiale russo Alexander Pechersky. Nel film ci sono crudeltà infinite, storie d'amore, vissuti personali. Quello che mi ha colpito nel film è la libertà di movimento dei prigionieri e la loro promiscuità, questi elementi sono la novità rispetto a tutti i film sui lager visti in precedenza. I prigionieri non sembrano nemmeno soffrire di fame e hanno la possibilità di lavorare in modo autonomo. Probabilmente proprio tutta questa mancanza di rigidità delle guardie che ha permesso ai prigionieri di organizzarsi. Dal titolo stesso si capisce cose succede nel finale, la parte non scontata sono l'organizzazione e le storie personali che per troppi aspetti stereotipati rovinano un po' il film.
Segnala contenuto