Un Ristorante... famigliare!
Jack si ferma a soccorere un ragazzo con l'auto in panne e dice di avere qualcosa in comune con lui, così comincia a raccontargli la sua storia: quando era giovane andò alla ricerca della madre che era una cliente abituale alla Griddle House.
Tutto il film ruota attorno a questa tavola calda e alle sue particolarità che lo rendono un posto amichevole e familiare, tanto che clienti titolari e diepndenti sono più che amici, ma quasi parenti per la familiarità con cui vengono trattati, anche se estranei.
E Jack trova in quest'atmosfera sua madre che sembra la meno coinvolta dl clima familiare, ma che è seduta pochi tavoli vicini a lui e vuole confrontarsi con lei.
Il regista ambienta il film neglin anni ottanta ma decide di trasporatarci in quell'epoca con clori smorti e opachi, come per dare un tocco drammatico, ma col risultato di rendere il film "vecchio", tanto che sembra girato negli anni ottanta. La storia non ha molto mordente nè molto da dire, infatti proprio il titolo indica che non è Jack al centro della storia, ma la tavola calda ed è proprio questo l'unico scopo del film raccontarci dell'atmosfera di questo ristorante e le tante storie dei suoi avventori. E così si va avanti nella visione senza un filo ma seguento superficialmente tante linee senza approfondirne nessuna e rendendo il tutto molto noioso. Anche sconclusionato.
Non mi sento certo di consigliarlo perchè è proprio un progetto malriuscito.
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