Oh, e state attenti, voi che non conoscete King
The Outsider è stata una lettura lunga, più sofferta del necessario. Le prime 250 pagine di The Outsider vedono il detective da una parte e l’imputato dall'altra, ciascuno con la propria verità in tasca e una squadra di assistenti a consigliare la prossima mossa. Avvocati e investigatori in gara a chi ha l’ultima prova empirica per difendere il cliente o infliggere il colpo che condannerà l’assassino Terry Maitland all'iniezione letale.
Mentre Maitland nega il suo coinvolgimento nell'uccisione del ragazzo, Anderson cerca una prova definitiva per schiacciarlo. Entrambi hanno qualcosa da perdere: lui la vita, l’altro la carriera. Dato il maggior peso della prima, è assicurato che Maitland, reo o innocente che sia, ce la metterà tutta per segnare un punto a suo favore. Non c’è King senza il soprannaturale, e qui, paradossalmente, comincia il terreno sconnesso.
La prima metà di The Outsider è quasi un romanzo a sé. Un legal-thriller incompiuto, lo si potrebbe chiamare, e popolato dalle figure ricorrenti di questo filone: i componenti della scientifica, gli avvocati difensori, i detective. E ancora: gli esami del DNA, i ritrovamenti, le perlustrazioni…Cinquecento pagine per sviluppare e cinque per concludere. King si lascia, ancora una volta, tentare dalla convenienza di un finale banale e frettoloso. È un romanzo dalla doppia faccia: la prima metà non ha i muscoli in sincrono con la seconda.
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