Un invito a riflettere sull' amarezza umana
Vantaggi
capolavoro, stile narrativo più che affascinante
Certo che tutte le grandi opera conservano sempre una certa carica di attualità ma in 'uno, nessuno, centomila' quest' aspetto sembra essere di una evidenza disarmante, come del resto in tutti i lavori di Pirandello. Il fulcro del romanzo è quello delle svariate identità del narrante, ovvero Vitangelo Moscarda, il quale fa uso piacevolissimo di monologhi interiori e così rendendo la lettura alquanto enigmatica. Seguono una serie di scelte e di azioni che faranno passare per pazzo il protagonista, il quale riesce, solo alla fine, a trovare conforto nella religione e così abbandonando, senza più timori, tutte quelle "maschere" che la società umana gli aveva imposto di portare. Lo stile di Pirandello resta, a mio parere, uno dei più geniali e trascinati che dell' intera letturatura, non solo italiana. In questo particolare caso, basti solo pensare allo scorcio in cui il naso di Moscarda pende a destra e senza che lo stesso si fosse mai accorto.
Pirandello, come nessuno, fa in modo che il lettore diventi protagonista della storia, complice un umorismo innato di stampo siciliano.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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