Strane cose accadono
Tutto parte in una serata come tante: una donna, Emily, sta guidando la sua auto per recarsi a casa di amici dove il gruppo (8 persone in tutto) si incontra per una cena, in contemporanea il cielo è illuminato da una bellissima stella cometa e mentre la protagonista telefona, il vetro del cellulare si spezza.
Comincia così una serata di paradossi, incongruenze, misteri, imbrogli, incomprensioni e, sì, anche il famoso gatto di Shroedinger...
Mentre i nostri otto stanno cenando e tutto sembra andare per il meglio tra vino, discorsi più o meno banali, qualche battuta, alcuni notano che anche a loro si sono rotti gli schermi dei telefonini, poi scompaiono rete telefonica e internet, ed infine tutto si spegne.
Gli 8 incuriositi escono dalla casa e notano che tutto è spento, chiuso in un buio fittissimo meno una casa in fondo alla strada. Due decidono di andare a vedere e qui cominciano i guai: la casa è la loro e risulta abitata da altri se stessi, solo che quelli usano luci di colore rosso mentre loro di colore azzurro.
Cominciano allora i dubbi e le inquietudini: uno degli ospiti dice di avere un fratello astrofisico che lo ha avvertito che quella sera sarebbe potuto succedere qualcosa di anomalo per il passaggio della cometa e di avvisarlo subito.
Ma chi sono gli altri sé, sono buoni o cattivi, cosa stanno facendo, cosa vogliono, cosa pensano?
Le domande si susseguono fino a che non si ricordano di avere in una delle macchine uno dei libri dell'astrofisico e qui cominciano i veri problemi perchè si inoltrano nei meandri della fisica quantistica.
A questo punto ecco i paradossi perchè la protagonista si accorge che due compagni, i primi ad essere usciti, non sono più loro, ma altri, mentre alla porta compaiono almeno due messaggi identici a quelli che loro stessi stavano scrivendo per l'altra casa.
Insomma, nel buio totale appena fuori, si entra come in una scatola a tante uscite: uscendo da una porta ed entrando in un'altra che sembra simile, si arriva in una realtà parallela dove però le cose sono quasi identiche o completamente diverse verso il bene o verso il male e tutto può succedere.
Il regista ricrea qui il paradosso del gatto nella scatola o meglio ancora un terribile tesseract da cui sembra impossibile uscire ed anche uscendo, si finisce in una realtà che potrebbe essere la tua ma anche no e dove le possibilità di queste porte sono infinite, dove il tutto dura tanto quanto il passaggio della cometa, che ha alterato il quantum spazio-temporale in cui viviamo gettando tutti in un mondo a Sliding Doors.
La coerenza del titolo praticamente non esiste, ma il rompicapo con i suoi spunti filosofici e astrofisici, con teorie quali quella del multiverso vale la pena di essere visto grazie all'abile regia e soprattutto alle performances degli attori che hanno avuto largo spazio per l'improvvisazione.
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