Interessante
Non mi aspettavo, che il lavoro di Mariolina Venezia, fosse un giallo e di fatto non lo è. E che un romanzo debba necessariamente essere qualificato "un giallo" perché vi si trovino magistrati, omicidi e reati vari è una opinione. Come piante tra i sassi, a ben guardare oltre gli aspetti immediati e facili, tradisce una sottile e profonda continuità con il primo successo di Venezia. La semplicità della struttura del racconto e la "banalità" dell'incedere degli eventi dettata dal caso è il terreno sul quale la scrittrice riesce a analizzare e descrivere in modo sfrontato e disincantato non il lato delle cose che ci si aspetta perché così devono essere ma quello occultato dai luoghi comuni e dalla superficialità corrente, cioè il vero. Quello che accade realmente nella sua straordinaria ordinarietà. In quello che Venezia racconta non vi è traccia di ciò che ci si aspetta convenzionalmente o per norma ma ciò che invece normalmente accade. L'imprecisione è nell'oggetto descritto e non nella descrizione. Il mondo è le storie delle persone sono imperfetti e dal lei vengono narrati con gentilezza verbale e analisi feroce anche ironica ma mai sprezzante. C'è sempre un velo di compassione per la debolezza degli uomini per la loro soccombenza "tragica" di fronte al caso e alle cause prodotte dalle loro azioni. Nell'ironia la consapevolezza. Un ottimo, pregevole libro, che merita di essere letto, non perché dia risposte ma perché impone domande.
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