La città deve bruciare
E' difficile che un remake riesca ad essere bello come un film originale ed invece questo film della HBO, solo per la televisione, riesce davvero a rivisitare in maniera egregia il libro di Ray Bradbury: sono passati 52 anni dal primo film, di Francois Truffaut che ebbe un grande successo, ma anche questo mi è piaciuto. Naturalmente molte cose del libro e del film sono ormai realtà, come ad esempio la smart house che parla con te e ti segue in tutto quello che fai. Inoltre l'antipatia, anzi l'odio per i libri purtroppo è decisamente più forte oggi con un numero sempre maggiore di persone che non leggono o leggono pochissimo e che stanno diventando analfabeti di ritorno o analfabeti funzionali. Il regime dittatoriale che ha trasformato i pompieri da spegnitori di incendi a terribili e forsennati incendiari di libri e di tutto ciò che rappresenta la cultura e aiuta l'uomo a non pensare fa da sfondo alla storia che vede ancora come protagonista un pompiere, Montag, che ad un certo punto smette di assumere la droga obbligatoria, recupera i ricordi del suo passato e comincia a pensare con la sua testa, passando al fronte dei dissidenti. Molto originale la soluzione della conservazione dei libri che grazie alle nanotecnologie vengono iniettati nel DNA degli uccelli perchè possano essere diffusi ovunque nel mondo, soluzione che naturalmente non era presente nel romanzo. Il film mi è piaciuto e mi sento di consigliarlo agli amanti della SiFi e non solo.
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