Una follia inaspettata
"Il gioco del male" di Angela Marsons è un romanzo interessante, con una bella idea di partenza. In realtà chi è il cattivo ci viene svelato subito e quindi c'è poca suspense. Il romanzo rimane comunque un thriller capace di sorprendere e di coinvolgere il lettore. Abile l'autrice nel raccontarci episodi dell'infanzia del personaggio Kim senza cadere nel patetico o nella retorica. Bello anche il modo in cui poco a poco ci spiega le ragioni del crimine. Le sue motivazioni sono chiare, schiette: io la penso in modo diverso dalla massa, provate ad ascoltarmi con attenzione, forse vi porto dalla mia parte. Ritroviamo la detective Kim Stone protagonista anche nel romanzo (“Urla nel silenzio”). La brava Kim, singolare figura di poliziotta con un passato tormentato e difficile, agisce ne “Il gioco del male” su due fronti, impegnata contemporaneamente a risolvere due casi pur diversi tra loro: una intricata vicenda di pedofilia, in cui è coinvolto anche un detective del suo gruppo investigativo, e un’indagine, assai pericolosa e complicata per la Stone, volta a scoprire le malefatte di una cinica psichiatra, la dottoressa Alessandra Thorne. Pericolosa per la Stone, poiché l’abile Alex, professionista preparata ed abile quanto priva di scrupoli e di emotività, tende a manipolare le sue vittime, i malati che a lei si affidano, per indurli a commettere quasi inconsapevolmente azioni delittuose. La fragilità di Kim è messa a dura prova, nei duelli verbali con Alex combatte per superare i rimorsi di un passato mai dimenticato del tutto: alla fine, come sempre, il bene trionfa e la malvagità viene punita. Non senza colpi di scena, che tengono sempre alta la tensione emotiva.
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