L' App che uccide
Il film “Il lato oscuro della rete” ha (ancora una volta) un titolo non molto corrispondente all’originale inglese “Killer App” che è molto più chiaro e diretto. Non si tratta infatti di un film generico sulla rete, sui maniaci pronti ad adescare persone più o meno indifese, ma piuttosto di un argomento quanto mai attuale, cioè quello del controllo delle nuove tecnologie. In un futuro non troppo , il capo di una grande società di sviluppo tecnologico, la Titan, ha organizzato un concorso tra le menti più giovani e brillanti della rete: li ha chiamati e in un certo numero di giorni, dovranno presentare e perfezionare le App o i sistemi che hanno creato e che d’ora in avanti saranno possesso della società. Si presentano diversi giovani tra cui una ragazza abilissima hacker, Jessie, che tra l’altro è anche la figlia del magnate che come padre, non si è mai fatto né vedere né sentire. Comunque, Jessie è sicurissima di quello che fa e quando nascono problemi tra i concorrenti per il comportamento scorretto di alcuni verso di lei, decide di hackerare la sua stessa App, ma …
Lascio la suspence, ma voglio solo aggiungere un particolare: nel film compare quasi come personaggio una macchina che guida completamente da sola, per la precisione una 500 Fiat, per alludere agli studi e alle ricerche che la società (ormai non più italiana)dedica a questo settore.
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