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1 Opinioni per Il Sapore della Vendetta - Martin Walker
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  • matutteame
    Martin Walker - Il Sapore della Vendetta
    opinione inserita da matutteame il 09/11/2020
    Ormai dovreste sapere quanto amo il commissario Bruno. Ora è stato promosso, e non sarà più solo a capo della polizia della sua cittadina ma della intera area circostante, e questo vuole dire non solo più burocrazia e scartoffie, ma anche più lavoro. Non si è mai tirato indietro perchè ama il suo lavoro e si prende cura della sua comunità, al punto di conoscerli tutti ed essersi almeno seduto una volta a tavola con ogni uno di loro. Perchè il Pèrigord non è solo la sua casa, ma anche il luogo dove la cucina francese è la protagonista indiscussa. Tra fornelli e materie prime, Bruno non solo si cimenta egregiamente in cucina ma ama il cibo ed il buon vino, accettando di buon grado di essere tra gli insegnanti al corso di cucina dell'amica Pamela. Il corso non inizia proprio nel verso giusto, perchè una delle iscritte non solo non arriva mai a destinazione, ma viene ritrovata assassinata in una casa lì vicino assieme ad un uomo che si scopre subito avere documenti falsi, ma senza dubbio il corpo non mente mostrando cicatrici di guerra, e Bruno, da ex soldato, sa a chi chiedere aiuto. Purtroppo si scopre ben presto che l'uomo misterioso è collegato ad una cellula dell'Ira, milizia terroristica irlandese, e tanto basta per fare arrivare al gran completo tutti i burocrati ed i pezzi grossi da Parigi, ma questo vuole dire anche che finalmente tornerà Isabelle, l'amata di Bruno. In questo caso intricato ci sono troppi pezzi grossi a volerla fare da padrone e volere dirigere le indagini, con il rischio di pestarsi i piedi a vicenda invece che collaborare. Bruno viene rimbalzato da una dirigenza all'altra, sembra perdere le sue giornate a fare rapporto a tutti invece di indagare, ma finalmente decide di prendere la situazione in mano a modo suo, e sempre nel pieno rispetto della legge contattare le persone giuste per venire a capo dell'indagine. Se una cellula è presente nel suo paese qualcuno deve saperne qualcosa, chi sono e cosa vogliono, ed anche se si sono nascosti in bella vista per anni smuovendo le acque è sicuro che verranno allo scoperto. Certo la situazione non è facile, hanno già dimostrato di essere abili assassini, ma Bruno ha dalla sua parte gli amici fidati ed i colleghi di caccia, che le armi le sanno maneggiare, e le tracce le sanno seguire. Allo stesso tempo il buon commissario è preso anche da un altro caso, se possibile ancora più delicato. Scopre infatti che una delle sue ragazze che allena per la squadra di rugby femminile è rimasta incinta, e lei non vuole rivelare l'identità del padre. La ragazza, appena maggiorenne, viene da una famiglia assai religiosa, e sa che i genitori hanno una sola soluzione, sposarsi. Ma lei è giovane e non ha ancora preso una decisione sulla sua vita, proprio ora che è le favorite per la candidatura alle nazionali femminili. Bruno tiene alla ragazza e la vuole aiutare, almeno a prendere una decisione per conto suo, qualunque questa sia, e fare in modo che la famiglia non si opponga visto che per la legge lei è maggiorenne e può decidere da sola. Ma che fatica quando il paese è piccolo e tutti si conoscono, e tutti potrebbero essere i possibili candidati alla paternità secondo lo sguardo di Bruno, che cerca di capire senza successo, anzi con molti errori e relativo imbarazzo, chi possa essere il padre. Questa è una bella sfida per Bruno, riuscire a mantenere integra una famiglia nonostante l'accaduto, ed allo stesso tempo scovare anche la cellula dell'Ira insinuata nel suo territorio prima che possa mettere a segno il suo colpo. Il modo migliore per venirne a capo è a tavola, come solo Bruno sa fare, tra ricette tradizionali e rivisitazioni sapienti, con i prodotti del suo orto e le uova delle sue galline, e dove non possibile, le materie prime per tutte le ricette vengono fornite da produttori di fiducia, che negli anni hanno instaurato con il nostro commissario di campagna un rapporto di rispetto non tanto per la divisa che indossa, ma per l'onore che rende alla cucina francese. Concludo con il dire che come sempre apprezzo davvero tanto lo stile dell'autore, dove il giallo la fa indubbiamente da padrone per tutto il romanzo, tra indagini e colpi di scena, ma ha un modo tutto suo di mantenere vivi i rapporti tra le persone rendendoli reali, sicuramente grazie anche al fatto di fare muovere Bruno in un ambiente caloroso circondato dai suoi amici o tra le padelle, dove le descrizioni delle ricette sono particolareggiate ma mai noiose facendole preparare a Bruno.
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