Davvero bello!
Il racconto è ambientato nel 1956, allorchè la protagonista parte da Firenze e attraversa l'Europa alla ricerca di un carissimo amico d'infanzia di religione ebraica di cui non ha avuto più notizie dalla fine della guerra. Il giovane Emanuele ed i genitori, lasciata l'Itala, vengono catturati a Vienna,città natale della madre, e da qui deportati ad Auschwitz.
Il filo conduttore di tutto il romanzo rimane la ricerca del ragazzo e ciò tiene il lettore concentrato fino all'ultima pagina, tuttavia in questo lungo percorso l'autrice ci propone una galleria di personaggi fantastici, carichi di pathos e calore umano. La ricostruzione storica dell'epoca è di tutto rispetto, precisa e vivida come guardare una fotografia, ma tale da non appesantire mai la lettura.
Nonostante i temi importanti trattati,il linguaggio semplice ed una sintassi scorrevole, lo rendono un testo alla portata di tutti.
Un bellissimo romanzo che tocca nel profondo, che scava nell'animo di coloro che hanno subito gli orrori della guerra, delle persecuzioni e della follia cieca.
Consigliato vivamente
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