Whiteout
Ho guidato per le strade ricordate nel libro in pieno inverno, a meno trenta, con neve in tormenta e bianco, un vero inferno bianco e quindi ho compreso in pieno il clima e l’atmosfera presentata in questo ottimo e intenso romanzo del grande giallista svedese Arne Dahl. Da una parte ci sono due agenti (Sam e Molly) in fuga in quanto sospettati a torto di crimini, dall’altra c’è una catena di morti che riguardano donne madri di figli maschi uccise in modo orribile, in una serie che lentamente si scopre sempre più lunga. I due agenti si rifugiano nella Lapponia settentrionale in quel posto tra Svezia Finlandia e Norvegia dove praticamente si è lontani da tutto e tutti: siamo in pieno inverno e tutto è un vero inferno bianco, i più i nostri non possono comunicare proprio per non essere sorpresi e catturati. Vogliono essere liberi di agire per trovare il, la o i killer, aiutati dalla fedele Ispettrice Deer che dall’esterno cerca di informarli e aiutarli come può. Tutto fuori è bianco, ma l’oscurità, il buio più totale avvolge l’anima del o della serial killer che è alla disperata ricerca di qualcosa che possa far provare un balzo al suo animo ormai perduto: un romanzo intenso, assolutamente da leggere ricco di colpi di scena e acute analisi psicologiche.
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