Un filo sottile tra il bene e il male
Carrisi con questo thriller-giallo ci porta di nuovo a seguire le indagini dell' agente Mila Vazquez, già conosciuta nel precedente romanzo Il suggeritore. La narrazione si svolge all'incirca sette anni dopo i fatti narrati ne Il suggeritore.
Mila si trova a lavorare in nuovo reparto, chiamato il limbo, dove si indaga sui casi di persone scomparse. E proprio queste hanno deciso di riapparire dopo anni per tornare a uccidere.
L' autore ci porta ancora di più all' interno del "buio" di Mila, analizzando la dicotomia fra il bene e il male e il labile confine che c' è fra i due, ovvero l'ipotesi del male, la teoria che dal bene si può generare del male e viceversa.
La narrazione è molto fluida e trascinante, grazie alla costruzione dei capitoli che sono brevi e asciutti.
La caratterizzazione dei personaggi è sempre ottima. Sorpreso dal nuovo entrato Simon Berish che, visto il personaggio, c'era il rischio di avere una sagra dei clichè cosa che invece non è avvenuta.
Il libro può essere letto anche se non si è letto il libro precedente, per; non si afferreranno alcuni particolari. Personalmente consiglio la lettura de Il suggeritore prima di affrontare L'ipotesi del male.
Unico difetto riscontrato è che il finale ci lascia con un cliffhanger non indifferente!
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