Niente di scontato. Da leggere
Decisamente degno di nota questo nuovo personaggio di Michael Connelly: una stella nascente, si potrebbe dire. Renée Ballard, di origini hawaiane, è approdata al LAPD e, per una serie di vicissitudini che il lettore apprenderà in seguito, è - al momento dell'incipit - inserita nel turno di notte, chiamato dagli stessi poliziotti e detective "the late show". Si tratta di un turno duro e che dà poche soddisfazioni, dal momento che i detective chiamati sulla scena del crimini di rado possono proseguire con le indagini sui casi per cui sono in prima battuta intervenuti e lo devono passare a quelli che lavorano la mattina. Ballard è forte, determinata, sa quel che vuole e, avendone l'opportunità, non si tira indietro, portando avanti personalmente le indagini malgrado le difficoltà e contemporaneamente lottando con tutto il suo orgoglio contro la burocrazia e le antipatie personali indirizzate a lei, all'interno del corpo di polizia. Con questo romanzo, Connelly ci mostra con precisione di dettagli una faccia del funzionamento del sistema poliziesco di LA che ancora non ci aveva dato modo di conoscere, ma come ha mostrato in molteplici occasioni con Bosch, anche qui si evidenzia come il bravo detective deve essere capace non soltanto di seguire il suo fiuto, ma anche essere eccellente nel costruire un caso "solido", cioè fondato oltre che su prove indiziarie anche su evidenze inoppugnabili, raccolte in modo preciso, accorto e documentabile. Ballard, pur con il modus operandi che abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare con Bosch, si espone coraggiosamente e affronta anche dei pericoli per dimostrare le sue tesi. Come in altri romanzi di Connelly le indagini si intersecano e il ritmo si fa via via più incalzante, man mano che l'indagine procede. Non mi ha deluso. Ed è un buon romanzo per entrare nell'universo narrativo di Connelly.
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