La dannazione di
Il compositore Hector Berlioz è l’autore de La dannazione di Faust, una composizione per coro e orchestra e che viene definita una leggenda drammatica ed è eseguita nelle sale da concerto ma è rappresentata anche come opera. Sono subito riconoscibili tre pezzi musicali che spesso sono suonati separatamente: La marcia ungherese, il ballo delle Silfidi e il minuetto dei Folletti. Su RAI5 è stata proposta la versione dell’opera diretta da Daniele Gatti e con la regia di Damiano Michieletto. Secondo il regista, Faust o meglio la sua dannazione è aver perduto la sua umanità dovuta all’isolamento e della totale e sterile mancanza di relazioni umane. Quindi Faust lotta per ritrovare sé stesso. Il regista rappresenta il personaggio in un ambiente alienante come può essere una casa di cura in balia di Mefistofele che incarna tutto ciò che può esserci di peggio, Faust nelle sue mani diventa un esperimento da laboratorio e siccome Margherita che è amata da Faust, e lei ama Faust, impersona la comprensione, la bontà, Mefistofele, farà di tutto per separarli e ci riesce, e Faust farà la sua discesa negli Inferi. Se devo dare un giudizio non può essere che favorevole sia sull’esecuzione musicale e sugli interpreti ma è sull’adattamento scenico che non sono molto favorevole, stravolgere completamente l’ambiente in cui si svolge la vicenda, rappresentare una storia favolistica che ha un suo perché, un mondo di Silfidi e Folletti abitanti magici del bosco e sottobosco, non mi ha dato quella sensazione che mi aspettavo. Non sono molto favorevole ai grandi stravolgimenti che alcuni registi fanno in opere che secondo me dovrebbero restare abbastanza fedeli all’epoca in cui sono state scritte. Ovviamente è un mio parere.
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