La donna
Di recente su Rai5 è stata rappresentata una opera a me sconosciuta ma penso anche ad altri, si tratta della Donna Serpente, una favola musicata da Carlo Gozzi, un drammaturgo e scrittore italiano, nato a Venezia nel 1730 e fu conterraneo di Goldoni col quale ebbe una disputa sul teatro. Carlo Gozzi difendeva la rappresentazione vecchio stile mentre Goldoni introduceva delle novità. La storia di questa fiaba in musica è più o meno la stessa di altri racconti, c’è un amore tormentato tra un principe e una bella e alquanto misteriosa principessa. Il tutto è ambientato come se fosse Mille e una notte. si narra della bellissima fata Cherestanì una bellissima fata che si innamora ,ricambiata ,di un mortale, Farruscad e ottiene dal padre che non era molto favorevole, il consenso per diventare mortale per stare accanto al suo uomo. Il re padre impone una durissima condizione: lo sposo non dovrà mai maledirla qualsia atrocità almeno in apparenza, lei possa fare per un tempo di otto anni e un giorno, altrimenti lei assumerà le sembianze di un serpente per duecento anni. Ma le vicende portano Farruscad, ignaro, a maledirla e lei diventa serpente. Alla fine però il suo sposo, e aver saputo della maledizione, e dopo aver superato tre prove terribili, riesce a spezzare l’incantesimo. Lo spettacolo è andato in onda su RAI5 recentemente, e mi è piaciuto, certo non è una opera tradizionale per come siamo abituati ad ascoltare, è più un racconto cantato su musiche che accompagnano il parlato, ma è gradevole, i costumi mi sono piaciuti adatti all’epoca e a quello che devono rappresentare, la scenografia, molto meno. Trattandosi di una favola avrei preferito una ambientazione più “magica”.
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