“Zheng Yi”: giustizia!
Ancora una volta Tess Gerritsen gioca con il lettore come il gatto con il topo.
In questo nuovo thriller con protagoniste Jane Rizzoli e Maura Islas le nostre due protagoniste si ritrovano invischiate in una storia di esoterismo e leggende cinesi e riesumano un cold case dai contorni davvero poco delineati.
Audace la trama che si avvia con il ritrovamento di una mano amputata di netto in una via della Chinatown di Boston durante un ghost tour.
Da questo ritrovamento in poi ci si immerge come in una nebbia nella quale è difficilissimo trovare l'orientamento e ci si ritrova ad inseguire dei personaggi che sono come dei fantasmi, o lo sono per davvero? Ricchi e suggestivi i riferimenti alle arti marziali, alle spade forgiate in tempi remotissimi e dalle vicende storiche che per noi occidentali sembrano impossibili ma così tangibili.
L'adrenalina è sempre molto alta così come alto è il livello di pericolo che Jane Rizzoli dovrà, non senza difficoltà, affrontare per arrivare fino in fondo.
La comunità cinese, seppur diffusissima in ogni angolo della Terra è comunque chiusa in un silenzio omertoso con il quale vuole proteggere la sua cultura, la sua tradizione, ricchissima di misteri.
Ci si ritroverà catapultati ad estendere le indagini ad un caso di omicidio suicidio lontano 19 anni fa che seppur ormai dato per risolto nasconderà ancora incredibili sorprese da non lasciarsi sfuggire.
Lo stile della Gerritsen è sempre caratterizzato da capitoli non molto lunghi, una scrittura snella, senza fronzoli con una sempre approfondita cura dei personaggi e delle loro analisi introspettive.
Questo romanzo, a detta dell'autrice, trae origine dalle favole e storie riguardanti la cultura cinese che da bambina sua madre, originaria di quel lontano e misterioso Paese che è la Cina, le raccontava, compresa la incredibile storia del Re delle scimmie...ma di questo non vi rivelerò nulla perchè dovrete scoprirlo leggendo l'opera!
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