La piramide del faraone maledetto
Secondo libro dedicato al protagonista Jamie Saintclare, mercante d'arte specializzato nel recupero di opere trafugate durante la guerra, si svolge su due piani temporali che ben s'intersecano nei vari capitoli ad essi dedicati, in una trama avvincente e ricca di suspance. Partendo da un antefatto che si perde nei meandri del tempo e che risale all' epoca romana, ci si inoltra in una spedizione organizzata dai tedeschi atta al recupero di vari manufatti e che si snoda durante tutta la guerra fino alle ultime drammatiche ore della presa di Berlino da parte dei sovietici e che si ripercuote nel presente dove due famiglie legate ad un passato nel partito nazista e sfuggite rispettivamente a New York e Londra, vengono barbaramente torturate ed uccise lasciando sui cadaveri delle incisioni per cui viene interpellato il protagonista. Questo lo porterà in un viaggio molto pericoloso tra l' Europa alla ricerca di un manufatto che si pensava fosse solo una leggenda. Anche questo libro, come il precedente, non delude, l'unica pecca se così si vuol dire, esclusa la traduzione del titolo che ritengo inappropriata, è rappresentata da alcuni riferimenti al libro precedente compreso qualche antagonista che ritorna in questo romanzo e che potrebbe non piacere a chi non ha letto prima il precedente romanzo.
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