Pellicola intimista dotata di forza e profondità
L'albero di Antonia è un film uscito vari anni fa, io l'ho visto in epoca successiva in televisione e con mia grande sorpresa ne sono rimasta colpita. E dire che il senso della famiglia non è esattamente il mio forte. La storia è tutta al femminile, e racconta di sentimenti delicati così come della difficoltà di essere donna in un mondo maschilista, anche laddove l'evoluzione sociale pare più radicata. La trama vede al centro della medesima la matriarca Antonia, che lucidamente si rende conto di essere prossima alla morte. Decide così di congedarsi dalle sue discendenti, figlie e nipoti che vivono con lei e con le quali ha un forte legame. Nel farlo sono inevitabili le rievocazioni e i flashback temporali, che percorrono vari episodi salienti della vita della donna morente. La storia non ha quindi un plot, è più un insieme di microstorie unite dal leitmotiv dell'emotività e della condizione femminile. Ma i toni profondi non cadono mai nel melodramma smaccato, che io personalmente trovo respingente. Che dire, pur non essendo il mio genere di film e pur considerato che grazie a un carattere bellicoso io non ho mai avuto particolari problemi col sessismo, questo film mi è comunque piaciuto molto. Non credo però che la visione sia adatta a tutti, perché presuppone un certo grado di sensibilità che oggi non è particolarmente diffuso.
Segnala contenuto