Il Brivido, come sempre
“Penso che qualcuno leggerà le mie parole...”
Gary è un uomo molto anziano che nonostante l'età avanzata, oltre i 90 anni, è ancora tormentato da quanto successo decenni prima, precisamente nel lontanissimo 1914, quando aveva solo 9 anni; decide allora di scrivere perchè pensa e spera che questo serva ad allontanare la paura che per tutta la vita non l'ha mai abbandonato. L'ambientazione ancora una volta come per molti altri libri di King (per esempio -La zona morta-) è la cittadina di Castle Rock.
Il ragazzino si inoltra nel bosco dove incontra un uomo molto elegante, vestito tutto di nero, occhi di fuoco, mani con unghie che sembrano artigli, odore di zolfo al seguito, erba bruciata al suo passaggio, un uomo che gli dice parole che non potrà mai dimenticare e che lo tormenteranno per tutta la sua lunga vita.
L'uomo vestito di nero è naturalmente un racconto da brivido e Stephen King è il re indiscusso di questo mondo perchè sa con quanto piacere tutti, persino i ragazzi, divorano pagine che suscitano in noi sentimenti contrastanti, da una parte quello di chiudere per non correre verso il mistero e l'orrore, dall'altro quello di sfogliare, una pagina dopo l'altra, per arrivare a scoprire il finale.
Il libro in questione non è però una novità, risale infatti agli anni '90: semplicemente è stato ripreso in mano dall'autore che ha fatto aggiungere anche molto illustrazioni di Ana Juan; inoltre l'edizione ha nel finale un racconto (“Il giovane Signor Brown”) di Nathaniel Hawthorne, uno degli autori preferiti di King, il tutto edito dalla Casa Editrice Sperling&Kupfer. King con questo omaggia quello che ritiene uno dei suoi maestri, ritenendo tra l'altro il racconto scelto come uno dei 10 migliori della letteratura americana.
Libro consigliato.
Segnala contenuto