Opinione su Nel segno della pecora - Haruki Murakami: INDEFINIBILE!!!!!

INDEFINIBILE!!!!!

12/06/2020

Vantaggi

Consigliato a chi ha letto... Se volete una lettura leggera e senza pretese

Svantaggi

E’ uno scrittore dove lo stile è divampante, dove non si rimane immuni ad uno scrivere che magari non piace


E rieccomi qui, ancora con un Murakami dal titolo "Nel segno della pecora", come saprete in molti, è stato il terzo romanzo di Murakami, ma il primo ad aver riscosso i favori della critica e del pubblico. Qui cominciamo ad intravedere lo stile di Murakami, sopratutto per quello che riguarda gli aspetti onirici, che poi vedremo affermarsi ancora meglio nelle opere successive, ultima su tutte 1Q84. Il libro racconta della storia di un giovane pubblicista giapponese, amante dei piccoli piaceri della vita (altro tema ricorrente di Murakami) che ha da poco divorziato dall'ex moglie, lavora in società con un amico (ex alcolizzato) e da poco si è fidanzato con una ragazza dalle orecchie meravigliose, particolare da non sottovalutare in quanto sembrano avere dei poteri particolari. Fino a qui, ad eccezione della ragazza, tutto normale. Un giorno però il nostro protagonista viene contattato da uno strano faccendiere, al soldo di un ricco uomo politico in fin di vita, che gli mostra una foto usata dal protagonista per una campagna pubblicitaria. Nella foto, scattata dall'amico del nostro protagonista (del quale non sapremo mai il nome) vi è raffigurato un gregge di pecore, ed al centro una strana pecora con una stella marrone sulla schiena. Il faccendiere, con modi poco convenzionali, obbliga così il protagonista a partire verso la regione dell'Hokkaido, luogo dove è stata scattata la foto, alla ricerca di questa pecora. Quest'ultimo, messo alle strette (o trova la pecora in un mese o perderà tutto quello che ha) inizia la sua ricerca. Il resto non ve lo racconto è un libro di 307 pagine e con il classico stile di Murakami si legge che è una meraviglia, mi resta però un po' di amaro in bocca soprattutto riguardo due questioni. La prima riguarda il senso del romanzo, legato ai continui riferimenti a mondi e personaggi fantastici (tipico di Murakami, come già detto) che forse, e dico forse, vogliono portarci alla riflessione che ogni vita ha un senso solo se rincorre uno scopo, ma onestamente a tratti la vedo forzata, molto più naturale e sensato il ragionamento (limitato ad un capitolo del romanzo) che ogni cosa ha un nome in base alla funzione che occupa, da lì ne nasce poi una digressione molto interessante. Secondo "amaro in bocca", che poi ritrovo spesso nei libri di Murakami, il finale. I finali di Murakami spesso fanno perdere valore a tutto il buono precedentemente accumulato nel corso della lettura. In conclusione un libro che si legge volentieri, a tratti simpatico e avvincente, ma non certo un capolavoro. L'ultima riflessione personalissima sull'autore però dovete permettermela. Reputo Murakami uno dei migliori scrittori contemporanei che ci siano, ha uno stile avvincente, scorrevole, mai banale. Sa scrivere, e bene. Manca però di sostanza. L'unica volta che al posto dei Little People e dell'uomo pecora ha sostituito un po' di sostanza (Norwegian Wood) ha fatto un capolavoro. Comunque grande

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Altre opinioni degli utenti su Nel segno della pecora - Haruki Murakami

  • jimorris
    opinione inserita da jimorris il 17/06/2020
    Questa è considerata la prima oepra di Murakami, un'autore che molto ho apprezzato in questi anni, ma non so se ne sarei diventato appassioanto se loa vessi letto per primo. Il Boss vuole distruggere ...
    Continua a leggere >
    opera prima, stile, germogli dei lavori futuri
    lineare, finale
  • blase
    opinione inserita da blase il 16/06/2020
    Considerata l'opera d'esordio del grande Murakami, cosa che ho saputo nel mio percorso che,tra l'altro scoperto essere una sorta di viaggio a "ritroso", di questo genio letterario. Durante la lettura,...
    Continua a leggere >
    Non manca di certo la componente onirica, che personalmente evidenzio, mettendola ogni volta come "primo piano" tra le caratteristiche dell'autore. Vi troviamo anche la "sottomissione" dell'uomo di fronte al potere corrotto o - corruttibile - della politica.
    stranissimo
  • kira1992
    opinione inserita da kira1992 il 09/06/2020
    Quando ho letto le prime frasi del romanzo "Nel segno della pecora" di Haruki Murakami , poi le prime righe, il primo capitolo sono rimasto attonito. E’ un modo di scrivere apparentemente bizzarro, pe...
    Continua a leggere >
    100%
    ’è uno stile molto personale nel raccontare ed imbrigliare il lettore, che divertito e catturato segue questo filo narrativo che logico non è quasi mai, ma è un dipinto che prende forma lentamente in un foglio bianco, dove si viene accompagnati in un racconto
    molto strano ma..... ?????
  • filicolorati
    opinione inserita da filicolorati il 08/06/2020
    "Nel segno della pecora" è il terzo volume di Murakami a cui mi sono accostato, dopo "L'elefante scomparso e altri racconti" e "After dark". Lo stile della narrazione è continuamente attraversato da i...
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    100%
    La lettura del libro è impegnativa: non si tratta certo di un romanzo utile a riempire i ritagli di tempo
    È inutile provare a leggere "Nel segno della pecora" poche pagine per volta: occorre il tempo necessario ad entrare nel mondo in esso descritto e - allo stesso tempo - a lasciar entrare quel mondo in noi.
  • fb-656
    opinione inserita da Silvia Bollini il 06/06/2020
    PRIMA OPERA di Haruki Murakami dal titolo "Nel segno della pecora"? Indefinibile ...ma....un po’ stupidino, un po’ sempliciotto, alle volte eccessivamente manieristico, altre decisamente troppo affett...
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    100%
    Un libretto leggero, che si lascia leggere, e anche volentieri ad onor del vero
    non saprei veramente come definire un libro del genere, a metà tra la realtà e l'illusione. non è nè bello, nè brutto, solo che quando l'hai finito ti lascia pensare a tutta la storia, andando a ritroso, per cercare di capire più di quel poco che ti ha fatto intendere l'autore