Opinione su Nel segno della pecora - Haruki Murakami: PRIMA OPERA? Indefinibile ...ma....
PRIMA OPERA? Indefinibile ...ma....
06/06/2020
Vantaggi
Un libretto leggero, che si lascia leggere, e anche volentieri ad onor del vero
Svantaggi
non saprei veramente come definire un libro del genere, a metà tra la realtà e l'illusione. non è nè bello, nè brutto, solo che quando l'hai finito ti lascia pensare a tutta la storia, andando a ritroso, per cercare di capire più di quel poco che ti ha fatto intendere l'autore
PRIMA OPERA di Haruki Murakami dal titolo "Nel segno della pecora"? Indefinibile ...ma....un po’ stupidino, un po’ sempliciotto, alle volte eccessivamente manieristico, altre decisamente troppo affettato, "nel Segno della Pecora" risente di tutti i dubbi, le incertezze e i problemi delle prime opere, (in realtà Murakami ne aveva già scritte altre due ma questa è quella che gli valse la notorietà e i premi come autore emergente) e, per quanto nel testo vi siano inconfutabili indizi della sua abilità narrativa, è evidente che lo stile è ancora grezzo e le opere migliori sono ancora la da venire. Leggendolo ho avuto la sensazione di entrare in una dimensione diversa, palpabile ma allo stesso tempo distaccata dalla realtà.
Murakami è in grado di rendere il paradosso elemento "normale", è in grado di utilizzare il surreale e l'atmosfera onirica con razionalità. Esce fuori dagli schemi, facendo provare sensazioni non necessariamente in linea con quello che si sta leggendo...ha una capacità di mischiare piani diversi, il reale con il sogno, il definito con ciò che sfugge in maniera cosi naturale da far sembrare tutto possibile.
La trama apparentemente semplice apre scenari inaspettati, un giovane pubblicitario insieme alla sua ragazza dalle orecchie bellissime inizierà un viaggio alla ricerca di una pecora con una strana macchia a forma di stella.
Tutti i personaggi non hanno un vero nome proprio, la ragazza, il professore pecora, il socio.... il nome proprio in grado di definire quel qualcosa in maniera netta, precisa viene scardinato dall'autore. Citando una frase del libro, in un passaggio che mi è piaciuto molto, ho trovato il senso..."ma in tal caso il nome non verrebbe dato all'oggetto, ma alla sua funzione."
E questo è ciò che fa Murakami con i suoi personaggi, definendoli attraverso le loro "funzioni", l'assenza di un nome non porta allo smarrimento da parte di chi legge perchè è ciò che viene portato alla luce dall'autore, a dare il carattere al personaggio.
Reputo questo libro una sorta di libro chiave, peccato averlo letto dopo altri suoi romanzi.....
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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trama
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ambientazione
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personaggi
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sviluppo
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adatto a tutti
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