Siete sicuri che sia veramente educativo?
In un Pease dove la televisione rappresenta lo strumento di intrattenimento più utilizzato dalla maggior parte della popolazione (una popolazione che non ama particolarmente leggere) programmi semplici ed immediati come Paperissima Sprint ottengono prevedibili consensi. Non necessitano dell'impiego di materia grigia per essere compresi, nè di flitri particolari per decodificarne simbolismi e messaggi. Le masse trascorrono piacevoli quarti d'ora sintonizzate sui canali berlusconiani per ricevere la dose quotidiana di lassativo mediatico, provando ilarità dinanzi a scene di sventurati obesi americani che scivolano su torte nuziali, gatti che perdono l'equilibrio e cadono dentro l'acquario, infanti che vomitano la colazione sul computer dei genitori. Un vero spasso, da godere con la famiglia tutta di fronte al focolare domestico ultrapiatto, ora anche smart grazie alla connessione ad internet. Intrattenimento innocuo, si dirà. Io non la penso così. Alcune, chiamiamole così, disavventure non sono affatto divertenti. Le risate che accompagnano scene in realtà associate a dolore fisico sono fuorvianti, soprattutto per i bambini: non sitimolano allo sviluppo dell'empatia e incoraggiano gli spettatori passivi a ridere delle disavventure altrui. In una società sempre più aggressiva, egoista e chiusa in se stessa, probabilmente questi tratti diventeranno delle virtù da insegnare a scuola. Per me rimangono attitudini da psicopatici.
Segnala contenuto