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4 Opinioni per Ready Player One (Steven Spielberg)
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  • frankjaegar89
    Alla ricerca delle 3 chiavi
    opinione inserita da frankjaegar89 il 11/10/2019
    Quando vidi la prima volta il trailer di Ready Player One non mi convinse appieno, sembrava un clone di Ralph Spaccatutto con più licenze e per quanto ami Spielberg non sono mai stato un suo grandissimo fan. Ma più il tempo passava e più il film prometteva bene, cosi decisi di vederlo, e ho fatto benissimo. È uno spettacolo per gli occhi, forse uno dei migliori film con la CGI mai visti la trama anche se molto scontata, del resto i film con protagonisti adolescenti o giovani adulti che devono salvare il mondo alla fine si assomigliano tutti, anche se in questo caso è un mondo virtuale, fa bene il suo dovere. Il film ci porta in futuro prossimo (non apocalittico ma poco ci manca) dove il mondo giovani e adulti si collegano a OASIS un mondo online pari a un videogame, dove si può essere chi si vuole. I pro di questo film sono decisamente superiori ai contro che sono quasi nulli, ma alcuni contro mi hanno storto il naso a iniziare da alcune azioni dei protagonisti, dove uno di loro subisce persino una perdjta familiare (ok che non ci andava d'accordo) ma che comunque la cosa non gli tocca minimante, per poi delle licenze sono davvero tantissime e moltissime di loro mal sfruttate, avrei preferito qualcosa di meno invasivo ma piu d'impatto . Anche alcune incongruenze che non spoilero, ma più volte vengono dette cose che poi vengono smentite , sia nel gioco che nel mondo reale. Un film che consiglio e che mi ha spinto a comprare il libro, che a breve leggerò.
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    CGI ottima
    Quasi nulli
  • dani54e
    La nostalgia di Spielberg verso i videogiochi
    opinione inserita da dani54e il 25/08/2019
    Ready Player One è l'ultimo film visionario di Spielberg e anche uno dei piu controversi Anche prima della sua uscita, questo adattamento del best seller di Ernest Cline nel 2011 fu definito una nerdata, ossia è un film che può piacere particolarmente ai più accaniti fan dei videogiochi e della cultura pop. Ready Player One, scritto da Cline e Zak Penn, si tuffa nel magma dello zelo dei fan, dell'autocommiserazione maschile e della tecno-mitologia in cui sono ora incorporati quei passatempi un tempo innocenti. Spielberg, un appassionato di digitale e un cineasta della vecchia scuola, va oltre la maggior parte dei cineasti nell'esplorazione delle possibilità estetiche di una forma che viene spesso respinta e fraintesa. Aiutato dal suo solito direttore della fotografia, Janusz Kaminski, e dallo scenografo Adam Stockhausen, trasforma un vasto paesaggio virtuale di avatar combattenti in un vivace parco tematico pop-culturale, un museo interattivo di intrattenimento tra la fine del 20 secolo e l'inizio del 21 secolo , un labirinto di gusti di nicchia, preoccupazioni di culto e richiami di successo. Spielberg naviga in questo magazzino con la sua solita destrezza, caricando ogni fotogramma con le informazioni senza perdere la chiarezza e lo slancio della storia.
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    Estremamente adatto a giovani uomini
    nessuno
  • jimorris
    Un futuro vicino.
    opinione inserita da jimorris il 29/06/2019
    Spielberg ci racconta una storia di un futuro vicino e realistico, con una storia accattivante che mi ha intrigato. Nel 2045 la maggior parte della popolazione vive una realtà squallida e si rifugia in un mondo virtuale, Oasis, creato da James Holloway. La sua morte lascia questo patrimonio senza padrone, solo chi riuscirà a sbloccare alcuni livelli prenderà il potere. DEvo dire che ho trovato interessante la visione del regista di questo futuro immerso nel virtuale contrapposto ad un reale piuttosto ordinario, tuttavia non brilla per originalità questa storia, una storia che ormai dversi registi hanno già affrontato. Il futuro di Spielberg è più realistico di altri perchè vive meno di opposti ed è meno estremo, questo da un lato è un pregio dall'altro rende la visione un pò stucchevole. Io credo che questo regista troppo spesso si innamori dei suoi lavori e tentenni troppo sulla storia allungano il minutaggio e annoiandomi nella fase centrale che va a finire in una sorta di stanca. Le musiche sono belle e coinvoglenti, ben curate, accompagnao e danno ritmo alla narrazione senza essere invadenti. Tutto sommato un bel film.
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    ambientazione, realismo, protagonista
    parte centrale un pò lenta e lunga
  • sheffield18
    Vivere è giocare
    opinione inserita da sheffield18 il 18/06/2019
    Il film di Spielberg ci presenta un futuro distopico decisamente scoraggiante: povertà, quartieri degradati detti -cataste- cioè torri di container, disgusto per la realtà e rifugio nella realtà virtuale in particolare in Oasis, il mondo creato alcuni anni prima e dove tutti hanno il proprio avatar. Poi in questo mondo artefatto, ecco arrivare una notizia bomba: è morto il suo costruttore e padre, ma come dice lui stesso all’interno del gioco, con ciò parte una gara che porterà gli sfidanti a ricercare le 3 chiavi che permetteranno al fortunato possessore di ereditare il possesso di Oasis e di una vera fortuna. Il gioco è irto di difficoltà e si svolge, vista la posta in palio, muovendosi a cavallo tra realtà e realtà virtuale in una fantasmagoria di azione e corse e trucchi che lasciano davvero senza fiato e attirano l’interesse. Tra gli sfidanti spicca il giovane Wade, fan del costruttore di cui conosce davvero vita e miracoli: grazie a queste conoscenze, egli intuisce i segnali, gli indizi, le tracce che ha lasciato nelle gare interne al gioco e riesce a vincere. Da sottolineare i continui riferimenti e le citazioni, oltre che gli omaggi a film, scruittori e opere famosi che possono essere compresi solo dagli amanti del genere: per es. Il Gigante di Ferro, Shining, la Delorean, il Signore degli anelli. Da vedere, assolutamente.
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    storia interessante nel mondo virtuale
    nessuno