Qualche errore nella trama
Il film è ispirato a una serie di fatti, al diffondersi di sette sataniche negli USA negli anni 90 e alla relativa psicosi creata.
All’inizio e alla fine ci sono dei testi che ne parlano, ma non si riferisce a un fatto specifico. In una piccola città una ragazza si rifugia nella chiesa locale dicendo che il padre ha abusato di lei. Si occupa del caso il detective Bruce Kenner che conosce il padre un povero ex alcolista. L’uomo dice cose strane e viene convocato uno psicologo che attraverso l’ipnosi regressiva deve fare ordine tra i ricordi dell’uomo. Ciò che viene fuori sono sette e rituali satanici, violenze estese al fratello fatte anche dalla nonna e un coinvolgimento di un poliziotto. Si parla di Diavolo, il detective non ci crede ma incomincia a fare strani incubi e si lega sempre più alla ragazzina. Il film è cupo a un certo punto fa quasi paura, ma poi si capisce dove va a parare. L’effetto thriller è rovinato dal fatto che c’è tanta incongruenza nella trama. I personaggi sembrano pazzi e i poliziotti incapaci. C’è un racconto di torture e omicidio, vanno sul luogo del delitto e non cercano il sangue, le prove? Certi comportamenti non sono poi spiegabili, neanche con la spiegazione a posteriori. Peccato perché il tema è purtroppo
tristemente attuale da noi e se fosse stato fatto bene sarebbe stato utile farlo vedere a psicologi e assistenti sociali.
L’interpretazione di Etan Hawke è perfetta
quella di Hermione ops Emma Watson un po’ meno.
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