Solo, un nome che è un programma
La storia infinita di Star War si arrichisce col film Solo di un nuovo capitolo che questa volta va al passato per presentarci la nascita di uno dei personaggi principali della saga, cioè Han Solo. Di lui ora sappiamo molte più cose, compreso come e perchè abbia lo strano cognome di Solo. Il racconto segue Han dai 18 ai 24 anni, cioè a partire dalla sua fuga avventurosa dal pianeta Corelia durante la quale è stato separato dalla ragazza che ama, Qi’ra. Decide allora di diventare pilota per tornare a Corelia e liberarla, ma le cose non vanno come pensa lui, è cacciato dall’Accademia, nelle sue disavventure conosce il suo fedele e inseparabile amico Chewbecca e finisce col diventare quello che sarà poi per sempre, un abile mercenario alla ricerca di imprese più o meno fruttuose. Il film all’interno di quelli della serie Star Wars, affronta per la prima volta la storia di un unico personaggio: anche se non ha ottenuto lo strepitoso successo di altri, ha comunque un 70% su Rotten Tomatoes. A me nel complesso il film è piaciuto, più nella seconda parte che nella prima che mi ha un po’ sconcertata per le esplosioni, le corse mirabolanti e un’unica e continua fuga. Consigliato.
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