Clooney senza speranza
Questo progetto che vede George Clooney nella doppiaveste di regista e protagonsita mi ha incuriosito proprio perchè non è uno dei suoi soliti film.
Lo si potrebbe definire un film di fantascienza perchè è ambientato nel 2049, ma anche post-aapocalittico, ma anche un pò thriller. Ed è questo il suo problema, la mancanza di coesione tra tutti questi generi e tra le due storie paralle che vengono portate avanti che mostra quanto George sia ancora acerbo come regista.
Un misterioso evento catastrofico ha reso l'aria irrespirabile e l'umanità si rifugia sottoterra, alcuni, come il Dottor Lofthouse si rifiuta di lasciare l'Antardide, uno degli ultimia avamposti abitabili , e resta lì in attesa della morte e di comunicare con la missione spaziale partita anni prima per valutare l'abitabilità di un satellite di Giove, ma con la quale ci sono difficoltà a comunicare.
E così spunta anche una bimba muta dimenticata dall'ultima evacuazione comunque lui decide di andare in una stazione vicina più potente per cercare di riallacciare le comunicazioni.
Un film intrigante, ricco di suspence, c'è poesia nell'aria, anche se è un pò rubacchiata da altri film, il ritmo è altalenante, tratti molto lenti, altri rapidi.
Le due storie proseguono senza incrociarsi, potrebbero anche appartenere a due epoche diverse e l'astronave ritornante non trovare più nessuno ad aspettarli perchè è inconsapevole del Professore ma cerca un contatto con altri canali tutti scomparsi senza che nessuno li avvisasse dell'apocalisse.
Non si sa nulla del disastro.
Questa suspence, questa sensazione di mistero è interessante, coinvolgente, ma si dilunga troppo soprattutto nelle due storie che scorrono in parallelo senza incrociarsi mai come fossero due entità separate.
E quando si ricongiungono è molto tardi, proprio alla fine con un colpo di scena che mi ha riservato qualche sorpresa, ma avrebbe dovuto tirarlo fuori prima.
Mi è piaciuto il profondo realismo di questo disastro che non lascia speranze proprio come potrebbe avvenire nei prossimi decenni se non ci sarà qualche invenzione straordinaria o un cambio di rotta del genere umano.
Un genere umano senza speranze.
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