Flop colossale di Kostner.
Questo film segna il declino della carriera di Kevin Kostner che non ne imbecca più uno dopo questa produzione costosissima.
In uno scenario post-apocalittico nel quale tutte le terre emerse sono state inghiottite dall'acqua l'uomo sopravvive su barche e colonie galleggianti, alcuni sono mutati e hanno sviluppato le branchie. Mariner è uno di questi e vaga solitario nei mari, ma decide di aiutre una madre e la figlia sulla quale è tatuata la mappa segreta che proterà a Dryland.
Un film post-apocalittico dalla trama banalotta, dl contenuto già visto, ma non è questa la cosa peggiora perchè il cinema americano si ripete spesso e cerca di migliorarsi, ma questo film si mostra scadente fin dalla scelta dei nomi dei protagonisti: Mariner, Smokers, Dryland... sono semplici traduzioni di personaggi e cose senza spessore,s enza storia, senza tridimensionalità.
E' chiaro che tutto il budget è stato speso in effetti speciali e ricostruzioni dis cenari, oltre che pagare il cachet dell'allora quotato Kostner, sperando che facesse il miracolo e riempisse le sale solo col suo nome, invece il pubblico si è accorto che la qualità era più bassa del solito e lo ha fatto affondare.
Banalotto fino al finale tristemente perbenista.
A mio avviso si salva una regia capace di dare ritmo sostenuto ad un film senza sostanza guidato da uno "spento" Kostner e un Hopper credibile nel ruolo del perfido pirata.
Tutto il resto sprofonda.
Segnala contenuto