Per avere un futuro
Fridays for Future è un'organizzazione che mi ha molto colpito per le tematiche che tratta e, dato che ultimamente per il problema Covid, le notizie al riguardo non compaiono più sui media, sono andata a cercarmi il sito che presenta tutte le attività ancora in corso.
L'indirizzo è https://fridaysforfutureitalia.it/: in alto a sinistra c'è il logo tutto verde, un piccolo mappamondo col disegno dei continenti e tutto intorno il nome. Il simbolo è verde perchè rappresenta la natura e il nome significa Venerdì per il futuro, in quanto tutti i venerdì si era partiti con scioperi studenteschi per manifestazioni in tutto il mondo.
Sulla destra compaiono della Home page appaiono 4 ovali con menù a tendina:
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Fridays for future, indicato più semplicemente FFF, nacque nel 2018 dopo che Greta Thunberg, allora quindicenne, cominciò la sua attività a favore dell'ambiente prendendosi a scuola un anno sabbatico e cominciando a girare per il mondo con discorsi rivolti sia alla base, i giovani, sia ai governi e alle altre grandi organizzazioni della Terra, come la UE e l'Onu.
Il movimento nato quasi per caso ha preso la popolazione, specie quella giovanile e si è diffuso in breve a livello globale manifestandosi con scioperi, discorsi, manifestazioni varie.
La mission di questa organizzazione si può sintetizzare in FU (ori dal fossile, TU (tti uniti, nessuno escluso), RO (mpiamo il silenzio), cioè chiede l'impegno dai più piccoli ai più grandi, per salvare la vita sulla Terra in tutte le sue forme, a partire dall'uomo.
La posizione dell'organizzazione è di tipo orizzontale, senza capi ed è costituita solo da volontari; è politica nel senso che si interessa della vita e della società, ma completamente apartitica.
Il movimento ha avuto molto successo con piccoli progressi nella salvaguardia dell'ambiente e nella sensibilizzazione generale con leggi varate, con attività dirette per esempio alla riforestazione o alla pulizia dalla plastica.
Purtroppo molto di quello che era stato acquisito, è andato perso a causa della sconquasso portato dalla pandemia, perso perchè le manifestazioni e i discorsi sono chiaramente rallentati, ma soprattutto perchè la plastica ha ripreso piede, per non parlare della quantità di mascherine buttate a terra, come se fossimo tornati in poco tempo al Medioevo.
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