Il mio primo libro di Murakami
Norvegian wood è stato il primo libro che ho mai letto di Murakami Haruki, da allora è stato amore a prima vista e negli anni ho continuato a leggere qualcosa di questo autore. Forse tra tutte le sue opere questo romanzo è quello più realistico e meno onirico, che conosce gli altri scritti sa bene che reale, irreale e immagini oniriche spesso coincidano in questa o in un’altra dimensione. Il libro ha anche un protagonista con un nome, Toru, fatto non di poco conto per le premesse di cui sopra, che ormai adulto, si ritrova a vivere un lungo flashback in un aeroporto europeo mentre ascolta agli altoparlanti la canzone che da il titolo al romanzo, Norwegian Wood dei Beatles. In realtà il romanzo in origine aveva un altro titolo Tokio Blues a dimostrare l’amore per questo genere musicale dello scrittore, che in gioventù gestì anche uno jazz bar. Toru è adolescente prossimo all’università e si divide tra due donne, le incontra in due momenti diversi e ognuna di loro gli lascia qualcosa. Il libro affronta temi come il dolore, la perdita, il suicidio e il rimpianto. Non è di quelli facili e da semplice intrattenimento. L’ho riletto con grande piacere a distanza di anni. Io lo consiglio, libro stupendo e vivido nella scrittura.
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