Buona lettura
Vantaggi
Trattamento ampio di varie tematiche
Svantaggi
Si può apprezzare o meno lo stile di scrittura
Questo è un romanzo di Murakami Haruki, ambientato in Giappone tra il 1968 e il 1970. Si tratta di un lungo flashback narrato dal protagonista, Toru Watanabe, che una volta atterrato all'aeroporto di Amburgo, sentendo una canzone, (come suggerisce il titolo "Norwegian Wood" dei Beatles) viene catapultato con la mente a 20 anni prima e ad una promessa fatta. All'inizio ricordare il passato è difficile, ma piano piano tutti gli eventi prendono il loro posto e così inizia questa narrazione, in cui vediamo Toru, adolescente, che ci racconta man mano tutti gli eventi che hanno segnato questo periodo. Viene citato il suo migliore amico, Kizuki, e una ragazza che incontrerà qualche anno dopo la morte di egli, Naoko. Ed è al suo ritrovamento che Toru capirà di amarla, ma le cose non sono destinate sempre ad avere un lieto fine. Quindi insieme a Toru vedremo come le cose si evolveranno tramite, sempre, questo flashback. Nel libro possiamo trovare un linguaggio molto semplice ma al contempo ricercato, ed è proprio grazie a questo stile di scrittura che Murakami si fa riconoscere. Si può notare una contrapposizione tra dialoghi lunghi e delicati e dialoghi o espressioni molto schiette. Un'altra contrapposizione la si può trovare tra i momenti in cui gli eventi narrati dovrebbero far trasparire almeno un minimo di malinconia e turbamenti, ma che invece sembrano essere trattati con disinteresse. A compensare c'è però uno stile narrativo lento che comunica il senso di malinconia del protagonista. Di temi trattati durante la lettura, parlandosi di un romanzo che considero di formazione, se ne possono trovare innumerevoli, come la depressione, l'emarginazione, il pregiudizio, la sessualità, le malattie mentali, il suicidio, che lasciano ampio spazio alla solitudine. Un'atmosfera decisamente diversa rispetto quelle surreali che Murakami di solito predilige nei suoi romanzi. Si possono notare delle analogie tra Toru e Holden, de "Il giovane Holden" di Salinger. Senza dubbio tra i due sono comuni l'anticonformismo e i continui dubbi sul da farsi nelle svariate situazioni. C'è da dire che però Holden tende ad essere più impulsivo rispetto Toru, il quale preferisce abbandonarsi a lunghe riflessioni. Caratteristica che ho apprezzato, poiché mi rispecchia molto. Ho apprezzato anche quello stile narrativo lento, che al contrario di come pensavo, non mi ha per niente annoiata, grazie alle ricche sfumature della trama. Il finale del libro mi ha lasciata con l'amaro in bocca, in particolare perché non si riesce a capire con esattezza se sia un finale aperto o chiuso. In questo caso sta al lettore stabilirlo e stabilire l'ovvietà dei fatti. Il problema di questa ovvietà è che per considerarla veramente tale avrebbe bisogno di certezze che purtroppo, o per fortuna, l'autore non ci dà. Consiglio questa lettura con tutto il cuore.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
Segnala contenuto
Scrivi un commento