Il fratello della cipolla
Il porro, nome Allium Porrum, è una degli ortaggi che preferisco per il gusto che ricorda quello della cipolla, anzi dei cipollini/ cipollotti senza essere così intenso e per la possibilità di essere preparato in molti e semplici modi. A parte il solito classico minestrone in cui va molto bene (è presente anche nelle buste surgelate già pronte), a me piace soffriggerlo per preparare poi una gustosa frittata o anche cuocerlo a fuoco lento con qualche fettina di salame morbido, il tutto naturalmente accompagnato dal pane.
Il porro dunque è una pianta erbacea, un cugino della cipolla, ma senz'altro più leggero e digeribile: il suo uso è prevalentemente culinario per risotti, minestroni, pasta, frittate e tortini.
Si tratta di un ortaggio autunnale e invernale, ma praticamente con la coltivazione in serra si può trovare tutto l'anno: il reperimento è facile in quanto di solito è presente in tutti i supermercati.
Crescendo dentro la terra (per un'altezza massima di circa 40 centimetri) si presenta in vendita con le radicette, quindi la parte inferiore va tagliata come d'altra parte vanno asportate le foglie esterne usando invece solo la parte bianca finale, mentre quella verde di solito va buttata: successivamente bisogna lavare bene il porro, meglio se con bicarbonato, poi tagliato a rondelle molto sottili (per rendere più veloce la cottura) e voilà, è pronto per la cottura.
Ricordo che può anche essere mangiato crudo, sempre molto sottile, in pinzimonio o nelle insalate col pomodoro tagliandolo al momento altrimenti scurisce, ma io personalmente lo preferisco cotto.
Il porro è molto ricco d'acqua e ipocalorico, per cui si abbina benissimo a qualunque tipo di dieta dimagrante. Contiene invece molti minerali come calcio, fosforo, ferro e anche vitamina C, inoltre rinforza il sistema immunitario.
Da provare.
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